Sono passati 4 anni dalla tua morte, Cabezón.
Mi manchi.
E scusami se ti ho criticato, nei primi anni ’90, quando esprimevi giudizi molto duri sulla Juventus.
Non capivo che le tue erano parole d’amore.
Verso quella squadra che tu hai onorato, regalandoci gioie infinite.
Tu volevi che la Juventus primeggiasse sempre.
Sostenevi che per tornare ad essere invincibile avrebbe dovuto comprare gli olandesi del Milan, non gente come Reuter e Julio Cesar Da Silva.
Non capivo.
Ero accecato dall’amore verso la mia squadra.
Ho realizzato, anni dopo, che avevi ragione tu.
Molti tifosi, adesso, la pensano come me quando ero ragazzino: vanno bene i Molinaro; il secondo posto è un buon risultato (in fondo eravamo in serie B, due stagioni fa); bisogna programmare a lunga scadenza; un pari con la Sampdoria in casa ci può stare; Cassano è maturato e può venire alla Juve (vediamo da dove è partito, prima di dire che è diventato un uomo…).
Capiranno anche loro che questa non è la Juventus.
Quando torneremo a vincere.
Quando la squadra tornerà ad essere “zeppa” di campioni veri.
E tutti ci divertiremo di nuovo.
Come facevi tu.
Con i calzettoni abbassati.
Per farmi perdonare, tempo fa, ti ho dedicato un video.
Te lo ripropongo, nel quarto anniversario della tua morte.
Onore a te, Cabezón.
« È più di un fuoriclasse; per chi ama il calcio è un vizio! »
(Considerazione dell’Avvocato Gianni Agnelli verso Omar Sivori.)
Enrique Omar Sivori (San Nicolás de los Arroyos, 2 ottobre 1935 – San Nicolás de los Arroyos, 17 febbraio 2005)
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